MUSEI DI FELTRE: Museo Civico, Via Luzzo 23. Galleria d'Arte Moderna e Museo del Ferro Battuto "Carlo Rizzarda", Via Paradiso 8. Museo Diocesano Arte Sacra, Antico Vescovado, Via Paradiso 19. Info Musei: 0439.885242. Area Archeologica: sotto il Sagrato del Duomo.
Cronologia Storia di Feltre, Signora delle Dolomiti: in fondo alla pagina.

sabato 28 aprile 2012

Nelle news a stampa di Feltre Mese la mappa di Feltre Centro Storico.

Sul foglio Feltre Mese di aprile 2012 è stata pubblicata la mappa di Feltre Centro Storico. Inoltre, diamo i titoli di alcune informazioni: FELTRE, APPARE - TURISMO È LAVORO - FELTRE, SIGNORA DELLE DOLOMITI - LE LAPIDI CANCELLATE- AREA ARCHEOLOGICA - DUOMO CON ABSIDE "SPOSTATA" - OSSERVATORIO TURISMO ASSLIB: IMPEGNI 2012.
Il foglio è in diffusione territoriale con il sistema porta a porta. Copie sono a disposizione in Osservatorio Turismo Asslib, Via Luzzo 7, Feltre (BL). Sito dedicato: www.feltremese.blogspot.com
Riportiamo alcuni testi:

FELTRE, SIGNORA
DELLE DOLOMITI
Feltre, già in epoca romana, era Signora di territori oggi inseriti nelle province di Belluno, Trento, Treviso, Vicenza. Le strade, commerciali e la militare Claudia Augusta Altinate, la toccavano quale punto nevralgico. La geografia dei fiumi, Piave e Brenta, le Dolomiti Bellunesi fino alle Pale di San Martino, erano i suoi confini naturali, spinti a comprendere Pergine, a dieci chilometri da Trento.
Nel 1404, con Belluno, Bassano, Vicenza, entra quale baluardo di terraferma a far parte della Serenissima.

LE LAPIDI CANCELLATE 
La curiosità dei visitatori della Cittadella di Feltre, entro le mura, riguarda le numerose lapidi, su vari palazzi del centro storico, con scritte cancellate. "Perché?", si chiedono, "Chi è stato?". Fu Venezia, nel 1691, a scalpellinare le lapidi riferite ai suoi Rettori. Dice il Pellin nella Soria di Feltre (Tip. Panfilo Castaldi, Feltre, 1944) "...che il Doge vietò di innalzare statue e lapidi ai Rettori uscenti di carica (alcune iscrizioni secentiste e troppo adulatorie vennero scalpellate)...". Poi, nel 1797, furono le Armate francesi a completare l’opera. Il Generale Massena dirige su Feltre e Il 13 marzo, le sue truppe, occupano la città. Conseguenza è la cancellazione delle scritte sulle lapidi dei palazzi nobiliari e del potere veneziano.

AREA ARCHEOLOGICA
Inaugurata nel 1995, sotto il sagrato del Duomo, si trova una vasta area archeologica che testimonia antiche fasi della storia di Feltre, in primo luogo di Feltria Municipio di Roma.
Tratti di strada lastricata, pavimenti a mosaico e intonaci decorati di abitazione, nuclei adibiti a bottega. 
La visita è agevolata, nei percorsi, da passerelle che consentono una precisa osservazione dei resti e degli ambienti. Sono in luce costruzioni più tarde, di epoca medioevale. Le opere sono curate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.
L’accesso all’area è garantito dall’Associazione Il Fondaco per Feltre, Tel. 0439.83879.
MUSEI DI FELTRE: Museo Civico, Via Luzzo 23. Galleria d'Arte Moderna e Museo del Ferro Battuto "Carlo Rizzarda", Via Paradiso 8. Museo Diocesano d'Arte Sacra, Antico Vescovado, Via Paradiso 19. Info Musei: 0439.885242. 

DUOMO CON ABSIDE “SPOSTATA”
Ci è stata posta una domanda particolare: "Dove si trova, a Feltre, la chiesa con l'abside spostata, a significare il capo reclinato di Cristo in croce?".
Ecco la risposta.
L'abside del Duomo, Concattedrale di Feltre titolata a San Pietro Apostolo, è effettivamente spostata a sinistra rispetto all'asse in pianta della chiesa. Riportiamo da Una Guida per Feltre, di Lele Taborgna, gennaio 1994: "Il visitatore si accorge dei rifacimenti non appena oltrepassato l'ingresso centrale; può notare che l'altar maggiore è fuori asse rispetto alla pianta della chiesa: per entrare in linea retta con la parte antica della Cattedrale, abside, presbiterio, altari maggiore e laterali, occorre porsi ad un paio di metri sulla destra dell'ingresso principale". Altri esempi di chiese con abside spostata sono a Trento e L’Aquila. Vedi: www.guidafeltre.blogspot.com

Le realizzazioni  fotografiche, grafiche, testuali e creative sono di Lele Taorgna. 

venerdì 29 gennaio 2010

È ANCORA UTILE

È ancora utile. Pubblicata in 2.000 copie, esaurite in pochi mesi, una ristampa, è stata tra le prime agevoli guide a fruibilità turistica. 128 pagine, prezzo di copertina 15.000 lire. La realizzazione è AGD2000, Agenzia Giornalistica delle Dolomiti, ed è stata registrata come numero di Feltre Mese, gennaio 1994. In entrambi i casi le due testate erano dirette da Lele Taborgna, curatore ed autore della guida. Alla parte fotografica avevano concorso Bruno Ragazzi e, per la panoramica di Feltre, ripresa dall'alto, Giovanni Frescura.
Le foto riportate nel blog sono attuali e d'archivio, di Lele Taborgna, alcune datate gennaio 2010.
Altri materiali estratti da Una Guida per Feltre saranno inseriti successivamente.

mercoledì 27 maggio 2009

Una Guida per Feltre




mappa Feltre centro storico dai materiali della Provincia di Belluno
Panorama su Feltre dalla scalinata del Monastero SS. Vittore e Corona

Riportiamo dei testi, aggiornati dall'autore nel 2004 e rivisti nel 2009.

Feltre è un'apparizione. Giungendovi con la ferrovia, si esce dalla galleria e d'improvviso, con la stazione, ecco la città sulla collina. Dalla pianura, subito dopo la chiusa di Anzù, la torre del castello di Alboino annuncia la città medioevale, quasi un piccolo borgo arroccato su se stesso, racchiuso in una conca che non consente dimensioni troppo moderne. Dalla strada di Belluno è sempre la torre del castello ad indicare al viaggiatore il luogo, i luoghi. Arrivando dalla Valsugana, e meglio ancora da Seren del Grappa, si notano i caratteri urbanistici, il Colle delle Capre, il castello, i tetti delle case. Una piccola città, che riesce a nascondere le proporzioni create dai suoi ventimila abitanti. Feltre città da scoprire, si annuncia. Feltre città universitaria. Feltre della Mostra dell'Artigianato, del Palio.Feltre la dolce, dei silenzi. Una città nella storia che non si lascia scordare dopo averla visitata una prima volta. 1 – La Salita del Medioevo - Prima ancora di raggiungere il centro antico, ci troviamo nel linguaggio architettonico della storia. La parte esterna, absidale del Duomo, cattedrale dedicata a San Pietro e a San Prosdocimo, mostra lo sviluppo della torre campanaria, un portico che immette lateralmente sul piazzale, e una leggera costruzione rinascimentale, ad archi e volte, che è il Battistero. La bianca scalinata sale verso le mura veneziane e Porta Pusterla. E' uno dei tre accessi alla città, pedonale, con una scala medioevale coperta, " le scalette vecchie", che porta direttamente in Piazza Maggiore, dal lato sud, giungendo a fiancheggiare il palazzo comunale e il portico palladiano. E', questa delle scalette vecchie, la via più breve per giungere al centro della città antica.Piazza Maggiore si presenta nel suo bianco splendore con i portici dei palazzetti Da Romagno-Cingolani, quelli del Palladio, nel Palazzo della Ragione, che celano il Teatro della Senna e il palazzo comunale, Palazzo Pretorio, con la magnifica Sala degli Stemmi. Sopra la piazza la Torre dell'Orologio e la fronte crestata del castello di Alboino, con la Torre longobarda del Campanon. E il lato nord, con le Fontane Lombardesche e le scale a braccia laterali, la Chiesa di S. Rocco.Siamo nel centro della città. La si potrà trovare, Piazza Maggiore, silenziosa, raccolta; ma né desolata né muta: gli spazi ed i contorni parlano la storia cittadina, creano impressioni e pensieri, raccolgono nella pace e nella riflessione, consentono di guardare lontano. Lungo Via Mezzaterra, in discesa, si vedono i contorni di paesi limitrofi, verso ovest.. Dall'"angolo degli innamorati" e dal “percorso delle sentinelle, nei giardini sotto il palazzo comunale, si spazia sul Liston, verso la stazione ferroviaria e la chiusa di Anzù, contemplando distanze, panorama, ambiente.

Porta Imperiale

Palazzo Bellati-Villabruna e Chiesa di San Giacomo su Via Mezzaterra
2 - La Via del Sogno - In Largo Castaldi, centro propulsore della vita cittadina, si trova il principale accesso alla città storica. Porta Imperiale, cinquecentesca, eretta su disegno di Pietro Lombardo, si chiama così per l'ingresso di imperatori e regnanti. Da Porta Imperiale si accede a Piazzetta Trento e Trieste sulla quale si affaccia Palazzo Crico-Tauro, sopra un massiccio e proporzionato porticato medioevale; il palazzo risale al 1530, dimora di un ricco mercante, Andrea Crico, della corporazione dell'Arte della Lana.La facciata è riccamente affrescata con mano del Lorenzo Luzzo; un'opera raffigura l'Adultera davanti a Cristo, in un'altra, situata sopra, vi è rappresentato il Sacrificio di Isacco; gli stemmi della famiglia, putti, allegorie delle Virtù propongono nuovi arricchimenti alla facciata, ornata da preziose finestre (quadrifora e monofora). Dalla piazzetta Trento e Trieste nasce Via Mezzaterra, la strada dei sogni per la monumentalità dei suoi palazzi, per gli affreschi, per la felice disposizione in salita. I corpi di principale interesse si trovano all'altezza della Chiesa di S. Giacomo, sorta nel '400 sulle preesistenti mura medioevali; interessanti sono il portale, di stile lombardesco, e la lunetta superiore, affrescata, che contiene una Madonna con Bambino tra San Giacomo e San Vittore; la lunetta è tra le più antiche testimonianze pittoriche della città. La ristrutturazione a cui fu sottoposta la chiesa negli anni 1856-1865 determinò un rifacimento in stile neoclassico, interno ed esterno, curato dal Segusini.Accanto, con uno degli edifici dalla caratteristica forma a prua di nave, si trova Palazzo Villabruna-Bellati, tra le dimore più preziose di Feltre; il collegamento tra i due distinti corpi architettonici è dato da un passaggio aereo, al primo piano. Nell'edificio a prua di nave si nota il portale e la trifora che sapientemente compongono un dolce equilibrio. L'altro palazzo comprende le scuderie settecentesche del piano terra che si prolungano su giardini pensili estesi sulle mura veneziane; le sale del primo piano sono arredate con originali suppellettili del '700. Sulla sinistra si trova Palazzo Salce-Aldovini-Mezzanotte la cui facciata e ricoperta da affreschi del XII secolo. La via del sogno prosegue con Piazza Odoardi, con fontana ottagonale. Si nota, con il porticato sulla destra, un altro degli accessi alla città antica rappresentato dalle "scalette nuove", manufatto di fine Ottocento.Prima di entrare in Piazza Maggiore altri palazzi, sul lato sinistro, indicano l'importanza della via; si tratta di Palazzo Cantoni e del successivo corpo offerto da Palazzo Muffoni che prosegue, dietro l'angolo, con Palazzo Tomitano. Palazzo Cantoni, proprietà della Curia vescovile, porta sulla facciata affreschi con scene di battaglia; la decorazione è della metà del Cinquecento. Probabilmente, alla stesa bottega di decoratori deve riferirsi il lavoro di affresco che si trova su Palazzo Muffoni, con paesaggi, grottesche e lo stemma della famiglia.
Via Mezzaterra durante la Mostra dell'Artigianato di fine giugno


Palazzo Crico Tauro in Piazzetta Trento e Trieste

3 – La Via del Paradiso – Anche dal Ponte delle Tezze, sul torrente Colmeda che attraversa Feltre, si colgono i caratteri della città. La cinta cittadina è formata da case che accennano all'aspetto collinare e ripropongono il disegno della cinta fortificata. Superato il Ponte delle Tezze, sulla sinistra, con lo spazio aperto sul Monte Avena, il Pavione e le Vette, ci sono dei gradini, poco evidenti.Salita la scalinata, ci si trova di fianco alla chiesetta settecentesca di S. Giovanni Nepumoceno, costruita in luogo di una torre della cinta muraria (1743), devastata durante la Guerra 15-18 e restaurata.La stretta strada, in salita, è già Via del Paradiso, la via della luce e del sole, strada più elevata del centro storico e con le facciate dei principali palazzi rivolte a sud. Nello slargo del Pascolet, sulla destra, troviamo il cortile che apre sul Vescovado vecchio, edificio riedificato nel '400. Dall'altro lato, con una piccola cappella sull'angolo, c'è Palazzo De’ Mezzan che già dalla facciata mostra decorazioni ad affresco venute alla luce recentemente con lavori di restauro. All'interno, frutto di queste ricerche, le sale del primo piano del lato ovest contengono figure cinquecentesche provenienti, secondo gli studi dei proprietari, da Lorenzo Luzzo, pittore detto il "Morto da Feltre". Dalla piazzetta del Pascolet, una stradina sterrata si inerpica a sinistra, creando oggi ipotesi bucoliche, persa com'è tra orti e verde, ma ieri camminamento di guardia. Proseguendo su Via Paradiso si trova Palazzo Cumano, sede del Museo d'Arte Moderna "Carlo Rizzarda", con le raccolte di ferro battuto prodotte dal maestro feltrino attivo negli anni Trenta a Milano. Più avanti, sulla destra, costeggiato il muro di cinta del Vescovado nuovo, c'è Palazzo Tomitano, sede del Monte di Pietà e, oggi, della Biblioteca civica; il palazzo è stato eretto nel 1542 ed è titolato al Beato Bernardino Tomitano, fondatore dei Monti di Pietà; l'assetto che si offre attualmente al visitatore è dato da ristrutturazioni del '600. Sul lato opposto della strada, l'ingresso del cortile di Palazzo Guarnieri individua, nella statua neoclassica e nei sovrastanti giardini, la struttura residenziale dell'edificio, in stile neogotico del 1835. Ci troviamo, ancora, così, nel cuore della città antica, in Piazza Maggiore, luogo da vivere, da rivedere e da percorrere più volte nel corso della nostra visita a Feltre.

Mura veneziane verso Porta Pusterla

4 - La Porta Aurea - Venendo da Belluno e avvicinandosi al centro storico si deve percorrere, dopo Via Belluno e Borgo Ruga, Via Luzzo, strada in salita. Verso Via Borgo Ruga, alcune case restaurate mostrano affreschi sulle facciate. Ci troviamo nelle immediate vicinanze del Convento di Ognissanti, con torre campanaria del X secolo e corpo principale del XV secolo. Sulla facciata, chiaro esempio rinascimentale, si trova il Sarcofago Rainoni, del XIV secolo, restaurato nel 1924 da A. Alpago Novello. Sotto l'arcata si osserva lo stemma della famiglia Rainoni, al governo della città su disposizione dell'imperatore Ottone. All'interno della chiesa di Ognissanti, si trova un capolavoro di Lorenzo Luzzo, detto il "Morto da Feltre", nella sacrestia; si tratta dell'affresco Apparizione di Cristo a Sant'Antonio Abate e a Santa Lucia. Altre opere, tra cui una tela attribuita al Tintoretto, si trovano nella navata e all'altare.Dalla Chiesa di Ognissanti, salendo per Via Luzzo, si trovano ancora edifici antichi adibiti ad abitazioni private; sulla sinistra c'è Palazzo Zasio noto come Palazzo Zucco: dimora cinquecentesca con tracce di affreschi sulla facciata e all'interno. Al Termine della salita ecco Port'Oria, segnalata nel 1316 con l'ingresso di Gueccello da Camino, chiamata Porta Aurea nel 1502, volta ad oriente, al sorgere del sole. Questo è il secondo ingresso carraio per la città antica, essendo l'altro rappresentato da Porta Imperiale di Largo Castaldi. Superata Port'Oria, sulla destra, una ripida salita porta alla Chiesa della SS.Trinità; è in stile gotico, con interessanti affreschi del '400 attribuiti alla scuola di Tomaso da Modena, già attiva nel Santuario dei SS. Vittore e Corona. In Via Luzzo, il lato sinistro presenta palazzi privati che, a più piani, si rivolgono lungo le mura; sul lato destro, sede del Museo Civico e del Museo Storico, c’è Palazzo Villabruna, del XV e XVI secolo, con preziosi balconi che indicano l'ambiente patrizio.Proseguendo, sulla destra, c’è il prestigioso e restaurato Palazzo Borgasio sorto su preesistenti costruzioni dopo il 1510; ospita la IULM, Libera Università di Lingue e Comunicazione. Nell'avvicinarsi a Piazza Maggiore, si notino gli edifici, su ambo i lati di Via Luzzo, con balconi e affreschi, alcuni restaurati. Si giunge quindi sulla piazza principale costeggiando i Palazzetti Da Romagno-Cingolani.


Piazza Maggiore

5 - Piazza Maggiore, il gioiello - Lo storico gioiello di Feltre è Piazza Maggiore, dedicata a Vittorio Emanuele II, attorniata da palazzi, sovrastata dal Castello di Alboino, con al centro le statue di Vittorino De’ Rambaldoni e Panfilo Castaldi, il gonfalone rosso della città e la colonna con il Leone di S.Marco.La bellezza della piazza è sotto lo sguardo del visitatore che la comprenderà tra una delle più belle del nostro Paese. A sud, con un lungo loggiato, ci sono i Palazzetti Da Romagno-Cingolani. Con un restauro in corso di completamento, i palazzetti tendono a presentarsi come unico edificio, pur non essendolo; frutto di cinque diverse abitazioni, sono di fondazione medioevale. Di lato, il porticato del Palazzo della Ragione, che alcuni assegnano a disegni del Palladio, orna un edificio sorto dalla seconda metà del '500 e la cui costruzione fu protratta fino al XVII secolo. Al primo piano ha sede il Teatro della Senna, pregevole spazio non ancora riutilizzato per i suoi scopi; è stato costruito nella sede di un grande salone, adibito a riunioni del Consiglio fin nel 1600; dal 1864 furono costruiti i palchetti e si tennero pubbliche rappresentazioni finché, nel 1729-30, lo stesso Carlo Goldoni, allora a Feltre come coadiutore cancelliere sotto il Podestà, rappresentò "Il buon vecchio" e "La Cantatrice". Nel 1802, sotto l'Austria, venne dato incarico a Gianantonio Selva per ristrutturare il Teatro; questi era già autore della Fenice di Venezia e del Teatro Nuovo di Trieste. Alla consegna del 1813 seguirono nel 1843 le decorazioni a cura di Tranquillo Orsi.Palazzo Pretorio, sede del Municipio, fu ricostruito nel 1562; contiene la Sala degli Stemmi con le insegne dei Rettori veneti restaurate negli anni Quaranta. Il Fondaco delle Biade, situato sotto il Palazzo della Ragione, è stato recentemente riaperto e viene utilizzato per mostre ed esposizioni; il "Fontico" rappresenta un'antica istituzione pubblica dove si macinavano e si vendevano farina e olio; la sua istituzione giunse al 1794.Sul lato nord di Piazza Maggiore si trovano le Fontane Lombardesche, la Chiesa di San Rocco e, a sinistra, Palazzo Guarnieri. Quest'ultimo, di forma neogotica, risale al 1835 su costruzione dell'architetto Segusini. Il gusto dell'epoca portò il Segusini a trasformare la piazza cinquecentesca eliminando alcune strutture, cambiando la pavimentazione, abbattendo la Chiesa di Santo Stefano con affreschi del Luzzo (1515: Martirio di S. Stefano); queste trasformazioni erano state precedute, anni prima, anche dall'abbattimento della Loggia pubblica e della Loggetta che si trovava sotto la Torre dell'Orologio.Le Fontane Lombardesche sono datate 1487 e si trovano sotto la Chiesa di S. Rocco, tra le due scalinate. Opera di Tullio Lombardo, furono restaurate nel 1520 e portano stemmi della città e dei Rettori Angelo Miani (1487), Agostino Moro (1517), Andrea Malipiero (1519), Lorenzo Donato (1558).La Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano è frutto di un voto per pestilenze e carestie del '500 e del '600. Il tempio venne edificato per l'impegno del Consiglio dei Nobili di Feltre, assunto solennemente nel 1530. Il 5 luglio 1576 iniziarono i lavori, completati nel 1594, con finiture giunte al 1632, anno della consacrazione.Chiesa di San Rocco e Fontane Lombardesche indicano una diversa interpretazione del lato nord di Piazza Maggiore: prima del 1520 l'accesso al castello era situato in quella posizione, sopraelevata di quattro metri rispetto all'attuale livello del terreno. La stessa Torre dell'Orologio rappresentava una delle porte del Castello di Alboino.
Banda Città di Feltre in Piazza Maggiore



Cattedrale. Sotto il sagrato si sviluppa l'area archeologica d'epoca romana.

6 - Gli scavi archeologici - Nel 1977 una mostra offriva alla città l'importante dimensione delle presenze archeologiche. Venivano documentati gli scavi effettuati sotto il sagrato della Cattedrale, fuori le mura, che avevano portato alla luce uno dei "complessi più rari ed eccezionali fra le città poste ai piedi dell'arco alpino, con la sua strada romana dall'integro selciato, degna di Aquileia, con l'attestazione di un santuario di Esculapio con l'ara e la stupenda statua di epoca antonina in marmo greco. Con il battistero paleocristiano del V secolo d.C., il più settentrionale di tutto il Veneto". La scoperta di una vasca, riconosciuta come fonte battesimale, avvenne nel 1926 durante la posa in opera di una fognatura. La prima campagna di scavo fu del 1970 e si rese necessaria la rimozione del lastricato sul sagrato del Duomo. Nel 1971, proseguendo l'opera, si restaurò il complesso paleocristiano con i due anelli del battistero. Nel 1972 si operò sulla strada romana individuando ambienti laterali interpretati come botteghe. Nell'agosto del 1974, il cedimento di una scarpata nel lato sud portò alla luce "una grande statua marmorea virile acefala, priva di piedi e della base, di cui si procedette al recupero collocandola nel locale museo". Nel 1976 è stato ripulito lo scavo e sono stati restaurati resti murari, individuandone altri di fattura alto-medioevale; nel punto di ritrovamento della statua sono state recuperate altre parti che portarono all'individuazione della figura che "...è pertanto risultata quella di Asclepio".Oggi il Museo Archeologico, conseguenza di questi risultati, è aperto al pubblico consentendo una veduta d'insieme di quanto contenuto nel sottosuolo del sagrato.

Monastero SS. Vittore e Corona, Prima Crociata



7 - Sulla strada delle Crociate - Feltre, dopo l'anno Mille, rappresentava un centro di scambi, di comunicazione. Le direzioni di marcia della Prima Crociata, con la spedizione di Raimondo di Tolosa, passano certamente nelle sue vicinanze dirette all'Illiria per Gerusalemme (1096). A testimoniare l'importanza della partecipazione di Feltre alla Crociata, e la ricchezza dei signori locali, viene eretto tra il 1096 e il 1101 il Monastero dedicato ai Martiri Vittore e Corona, sopra il monte Miesna, alla chiusa di Anzù.Il monastero, "Gioiello di arte romanica, ricco di marmi orientali" costruito dai Maestri comacini, è monumento nazionale. Conserva preziosi affreschi di scuola giottesca.Il visitatore della città non manchi dunque di recarsi in questi luoghi della storia, a circa 4 chilometri dal centro cittadino, per immergersi in quella dimensione, che richiama fede e violenza, potenza e ricchezza; che motivò Guerra Santa e Crociate. Osservi, dalle altezze del monte Miesna, il panorama di Feltre, unico nei secoli.


Panorama Feltre da Anzù, sotto il Monastero SS. Vittore e Corona



CRONOLOGIA DI FELTRE


Età Preromana: è certa l'origine antichissima ma non altrettanto l'attribuzione ai fondatori, indicati via via in Euganei, Reti ed Etruschi.
Nel VI secolo a.C. la città viene fortificata dai Reti.
Nel 172 a.C. è datata la conquista dei Romani e nel 140 d.C. Feltre è riconosciuta Municipio aggregato alla Tribù Menenia. Feltre è città florida e importante; nei suoi pressi passa la strada militare romana Claudia Augusta Altinate.

Nel 409 la città viene devastata da Alarico; nel 455 da Attila, nel 477 dagli Alani.
Con l'invasione dei Longobardi (569) Feltre subisce ancora rovine e pare che sia Alboino a determinare lo spostamento della città dal piano alla collina delle Capre, fatto comunque accertato per la successiva epoca feudale.
Nel 776 arriva Orlando, nipote di Carlo Magno.
Nel 900 arrivano gli Ungheri.
Sul finire del X secolo, dopo una parentesi di governo di alcune famiglie locali (Da Romagno, Lusa, Corte, Rainoni) il dominio passa al potere vescovile (974).
Fino alla metà del XIII secolo, la situazione resta confusa da lotte tra Guelfi e Ghibellini e da contrasti con le città vicine: Treviso, Bassano, Trento e anche Belluno.
1193: Feltrini e Bellunesi, alleati, battono i Trevigiani conquistando Casteldardo.
1220: i Trevigiani, che hanno avuto la perdita del loro condottiero Gualperto da Cavaso, assediano Feltre, senza risultati; distruggono, fuori dalle mura, il Duomo e il Vescovado, mulini e villaggi.
1248: Feltre cade sotto il dominio di Ezzelino da Romano e, per un lungo periodo, viene passata di mano andando ai Caminesi, agli Scaligeri, ai Duchi di Carinzia, ai Boemi, all'imperatore Carlo IV, al Re d'Ungheria, a Leopoldo Duca D'Austria, ai Carraresi e infine ai Visconti di Milano.
1404: muore Gian Galeazzo Visconti. Feltre, come altre città, decide di offrirsi alla Repubblica di Venezia che aveva iniziato l'espansione in terraferma.
1414: la città passa ai Conti di Gorizia.

1416: i Veneziani la riprendono tenendola saldamente dal 1420.
1509-1511: il dominio veneziano, pacifico, viene interrotto dall'attacco delle truppe di Massimiliano d'Austria, della Lega di Cambrai. la città viene presa e perduta più volte. Il 1 luglio 1509 i feltrini si arrendono, poi ricacciano gli imperiali il 24; il 3 agosto le truppe di Massimiliano irrompono in città trucidando e devastando. A novembre, ribellione dei feltrini per il rapimento di Paola, moglie di Gerolamo Lusa. Il primo luglio 1510 tornano le truppe di Massimiliano che per tre giorni saccheggiano e incendiano la città.
1519-20: Venezia ricostruisce Feltre conferendole l'assetto attuale.
1551: pubblicati a Venezia gli Statuti di Feltre, approvati nel 1406 dal Doge Michele Steno.
1797: dominazione francese. La città viene occupata il 13 marzo 1797.
1798: dominio austriaco in conseguenza del Trattato di Campoformido.
1805: Feltre torna nel Veneto, ripresa da Napoleone I.
1813: rioccupata dagli austriaci entra nel Regno Lombardo-Veneto.
1848-1859: partecipa ai moti del Risorgimento.
1866: il 14 agosto entrano in città i Bersaglieri italiani.
1917: Feltre, dopo la disfatta di Caporetto nella Prima Guerra Mondiale, viene occupata il 12 novembre dalle truppe austro-ungariche.
1918: il 31 ottobre la città viene ripresa dalle forze italiane nel corso dell'ultima battaglia prima della vittoriosa conclusione del conflitto.